Colpita dalla operazione "Senza Frontiere" i Villabate, che già si erano presi una bella legnata in seguito all'operazione "Grande Mandamento" che aveva portato all'arresto di Nicola e Antonino Mandalà, ai vertici della famiglia e molto vicini a Bernardo Provenzano.
I reati contestati ai 12 arrestati in questa occasione sono associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni. Il personaggio chiave sarebbe Giovanni D'Agati, che avrebbe assunto la funzione di reggente per la cosca dei Villabate, ristrutturandola in seguito alle mutate circostanze per migliorare la disponibilità economica immediata.
Il D'Agati avrebbe focalizzato le attività sull'attività estorsiva - che avrebbe fatto riferimento alle figure di Francesco Fumuso, Gioachino La Franca e Giovanni Montaperto, e il riciclaggio di denaro sporco, basato sul controllo di scommesse sportive e anche un negozio di alimentari.
Grande importanza avrebbero anche avuto le relazioni con cosa nostra americana e newyorkese in particolare, in prospettiva di un investimento di capitali sporchi in attività commerciali in USA.
Fonti: antimafia 2000, repubblica
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