Una piccola banda di truffatori, sette persone arrestate dai carabinieri di Termini Imerese con l'accusa truffa, estorsione e falso, che però contava sull'appoggio di svariati periti assicurativi, medici e semplici cittadini, per un totale di 52 persone che sono state denunciate per concorso in truffa.
Le truffe venivano prepetrate ai danni delle assicurazioni (pare che tra le compagnie colpite ci siano la Lloyd e la Milano), che si vedevano chiedere rimborsi per incidenti in realtà mai avvenuti. I coinvolti nell'affaire sono:
Silvio Napolitano, 56 anni
Domenico Napolitano, 38 anni figlio di Silvio
Giovanni Billeci, 32 anni
Santo Daniele Pampiano, 32 anni
Luigi Benedetto, 22 anni
Giovanni Battista Salvo, 33 anni agente assicurativo
Fabio Sciortino, 40 anni perito assicurativo
Le maggiori responsabilità sarebbero da attribuire ai Napolitano, Billeci e Pampiano.
Dal punto di vista del fenomeno mafioso questo fatto é interessante perchè i carabinieri sono giunti a scoprire le truffe indagando sul fatto che le cosche mafiose di Termini Imerese volevano eliminare Silvio Napolitano, in quanto costui avrebbe commesso furti in cantieri che erano sotto la protezione della mafia. Insomma, la giustizia dello Stato s'é dimostrata più rapida della venedetta mafiosa. Resta da vedere se il Napolitano non debba comunque scontare anche il suo debito con la mafia.
fonti: ansa, agi
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