Inchiesta di Emanuele Zuccalà sul corriere.
Alcuni punti toccati:
Rosario Caci, 54 anni, della famiglia Emmanuello vicini ai Madonia, ufficialmente invalido e nullatentente ha ritardato per anni la confisca di beni per mafia, e solo ora accetta di trasferirsi in albergo, a spese del comune di Genova.
Il bar della stazione di Garbagnate Milanese apparteneva a persone legate al boss Gerlando 'u paccarè Alberti, ora ottantaseienne.
Il bar Trevi di Buccinasco era il punto di riferimento dei Sergi, 'ndrina di Platì. Una villa bunker é stata sequestrata ad Antonio Papalia, 55 anni, già capobastone dei Papalia, ora al 41 bis.
I sequestri di beni appartenenti alla mafia sono ritardati, a volte con stratagemmi ripugnanti, come nel caso della villa a Bardonecchia di Francesco don Ciccio Mazzaferro, il responsabile del locale di Torino per la 'ndrina dei Mazzaferro di Gioiosa Jonica, che risultava occupata da un disabile.
A Torino il Comune é intervenuto economicamente per risolvere la situazione di stallo di un locale confiscato al 50% a Ciro Peluso, 65 anni.
A volte i cittadini sostengono i mafiosi per un presunto calcolo di convenienza locale. A San Sebastiano Po alcuni paesani raccolgono firme per non far cacciare il padre dei fratelli Belfiore di Gioiosa Jonica: Salvatore Sasà Belfiore condannato per un maxi-sequestro di eroina, Domenico Mimmo Belfiore, mandante dell'omicidio del procuratore Bruno Caccia.
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