SCU - secondo semestre 2008

Sempre dalla relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia per il secondo semestre 2008, parte dedicata alla Sacra Corona Unita.

Strutturalmente il fenomeno criminale organizzato pugliese é sostanzialmente disomogeneo, senza architetture organizzative unificanti.

Le frizioni rilevate in questo periodo vanno attribuite ad ostilità esistenti tra contrapposte organizzazioni, e a fratture negli equilibri di alcuni gruppi.

La Puglia, data la sua posizione geografica, é un importante crocevia per i traffici di stupefacenti che interessano anche altre regioni italiane con la partecipazione di bande criminali straniere, soprattutto albanesi.

Bari

Una spaccatura nella famiglia Caldarola, parte del cartello degli Strisciuglio, ha portato ha gravi fatti di sangue.

Altro episodio importante é la migrazione delle attività di spaccio di stupefacenti della famiglia Caldarola dal quartiere S.Pio verso il quartiere Libertà, da sempre territorio dei Valentino.

Questo mutamento di assetti ha portato ad un indebolimento complessivo degli equilibri interni agli Strisciuglio, che ha portato a omicidi, come quello di Marino Catacchio, ritenuto esponente dei Caldarola, la sera del 18 settembre, al termine di una lite per le zone di distribuzione della droga in periferia. In risposta a questo omicidio, il 31 ottobre presunti appartenenti ai Caldarola sparavano 15 colpi di mitraglietta contro l’auto della moglie di un esponente del clan Valentino.

Altro episodio segnalato é l'omicidio di Giovanni Peschetola, pregiudicato del quartiere Libertà di Bari, ritenuto affiliato agli Strisciuglio, avvenuto il 21 luglio nel borgo antico di Bari.

Nonostante le frizioni evidenziate, il cartello degli Strisciuglio continua ad esercitare una forte influenza criminale su quasi tutti i quartieri cittadini e continua anche la sua espansione verso la periferia barese.

Come segnale positivo di riaffermazione della legalità si segnala l'acquisizione da parte del Comune di Bari di 12 immobili confiscati ai Capriati, Laraspata, Parisi e Catacchio.

I gruppi criminali attivi nella provincia sono stimati in 7 attivi in Bari e hinterland, 5 nelle Murgie, 1 a Monopoli e zona, 3 nel sud barese, 5 nella sesta provincia (Barletta-Andria-Trani).

Hinderland barese

L'asse territoriale Valenzano-Adelfia é stato un'area sensibile della provincia barese, si stima per il riacutizzarsi dei contrasti tra i Di Cosola e gli Stramaglia. Tra i fatti avvenuti si segnala l'omicidio di Martino Salatino, considerato uno spacciatore affiliato agli Stramaglia.

Gli Strisciuglio sarebbero in fase di espansione territoriale verso Noicattaro, Giovinazzo e Bitonto, approfittando della disgregazione dei Valentini, duramente colpiti da interventi giudiziari e che sarebbero confluiti in parte negli stessi Strisciuglio, e dell'indebolimento dei Conte-Cassano.

A Bitonto continuano le frizioni tra i Valentini–Semeraro, e i Conte–Cassano.

A Modugno sono attivi i Capriati e i Mercadante-Diomede.

Sembra che i Palermiti continuino ad esercitare una certa presenza a Cellamare e Capurso, nonostante siano stati pesantemente colpiti dalle operazioni Fourth (aprile 2005) e Five (ottobre 2007).

Area murgiana

Ad Altamura dominano i Dambrosio, cappeggiati da un affiliato ai Di Cosola, e a Gravina i Mangione-Gigante-Matera.

Sud est barese

Unico gruppo organizzato nella zona sarebbe quello dei Palermiti, basati in Mola di Bari.

Sud barese

I Parisi sembra estendano la propria influenza su Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle e Casamassima.

Sesta provincia

La sentenza relativa all'operazione Castel Del Monte, emessa il 5 novembre, ha inflitto oltre 230 anni di reclusione a 36 imputati, in merito ad episodi criminosi commessi nell'hinterland andriese dal 2000 al 2006, riconoscendo l'esistenza di due organizzazioni mafiose, i Pesce-Pistillo e i Pastore, contrapposte ed operanti entrambe nel territorio di Andria.

Provincia di Foggia

Vi sono profonde spaccature negli equilibri delle bande locali, situazione aggravata dopo gli omicidi di Franco Spiritoso e Antonio Bernardo, che erano i personaggi di spicco della delinquenza foggiana.

Il 27 settembre veniva ucciso Antonio Bernardo, personaggio di spicco, soprattuto dopo la morte dello Spiritoso, coinvolto in diverse indagini, come quella sull'omicidio dell'imprenditore Giovanni Panunzio, nell'operazione Double Edge, e in procedimenti penali su infiltrazioni mafiose negli appalti; condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso, era indicato come personaggio di vertice dei Società.

I recenti conflitti potrebbero derivare da divergenze tra i Moretti-Pellegrino-Lanza-Trisciuglio e i Francavilla-Sinesi.

l'8 luglio veniva ucciso Leonardo Ciavarrella verosimilmente nell'ambito della faida ventennale tra i Tarantino e i Ciavarrella, dato che la vittima era zio dell'attuale capo del gruppo, già condannato a due ergastoli.

il 2 agosto veniva ucciso Antonio Di Iasio, 40 anni, agente della Polizia di Stato in congedo. Le modalità d’esecuzione presentano il tipico profilo del delitto di matrice mafiosa.

Nell’area garganica e di Manfredonia, la situazione criminale risente delle assoluzioni e delle scarcerazioni, avvenute per decorrenza dei termini della custodia cautelare, della maggior parte dei capi e dei gregari dei locali sodalizi malavitosi.

Ad Orta Nova il gruppo egemone sarebbe quello dei Gaeta, dediti al traffico di droga e alle estorsioni.

Provincia di Lecce

Nel capoluogo di provincia continuerebbero a dominare i Rizzo.

L'omicidio di Salvatore Nino bomba Padovano, avvenuto il 6 settembre, ha avuto una certa rilevanza sugli equilibri locali.

Il Padovano, noto per il carattere violento e poco accomodante (si ricorda che schiaffeggiò pubblicamente Giuseppe Rogoli, all’epoca capo indiscusso della sacra corona unita), potrebbe essere stato ucciso per motivi interni al suo gruppo, come si potrebbe dedurre dall’assenza di successivi atti ritorsivi.

Nel territorio di Monteroni risultano attivi i Tornese.

Provincia di Brindisi

Il gruppo dominante in quest'area sarebbe quello dei Pasimeni che eserciterebbero la loro influenza anche in Ostuni, Fasano e Carovigno.

Nel periodo in questione si segnala:
  • l'omicidio di Gianluca Screti, dei Buccarella, probabilmente per contrasti sul traffico di stupefacenti.
  • le intimidazioni fatte il 20 ottobre nel corso del processo relativo all'operazione Berat-Dia dal capo dei Brandi nei riguardi di un esponente della DIA leccese ("vedi che io so dove abiti").
Provincia di Taranto

Arrestati il 29 luglio due pregiudicati tarantini nell'ambito dell’operazione Paolo VI in quanto ritenuti gli autori materiali dell’omicidio di Osvaldo Mappa.

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