Nato il 21 maggio 1958 a San Cipriano d'Aversa (CE), è ricercato dal 1995, per associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, rapina ed altro; dal 2000 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.
Michele Zagaria é nell'elenco dei 30 latitanti di massima pericolosità facenti parte del "Programma Speciale di Ricerca" selezionati dal Gruppo Integrato Interforze.
Secondo Roberto Saviano sarebbe il capo operativo dei casalesi e il più pericoloso latitante italiano. Sarebbe conosciuto con numerosi nomi, come Michele di Casapesenna, Capastorta e Manera.
Il processo Spartacus ha portato a pesanti condanne per i capi storici dei casalesi. I soli rimasti latitanti, entrambi condannati all'ergastolo in contumacia, sono Antonio Iovine e lo Zagaria che, come dicono loro stessi, sarebbero in buoni rapporti:
Lo Zagaria continuerebbe a vivere, nonostante la condanna in contumacia, a Casapesenna. Avrebbe deciso di non fare una famiglia, in quanto vede questo come un possibile punto debole, mentre pare faccia uso di cocaina, sostanza vietata all'uso nelle zone di influenza dei casalesi. A proposito di droga, pare che sia stato lo Iovine ad ammorbidire la politica antidroga (per quanto riguarda lo spaccio e il consumo, non il traffico) dei casalesi, permettendo aree libere per le droghe leggere.
Lo Zagaria avrebbe dichiarato, a proposito del consumo di cocaina, che "con me devi fare come con il prete, fa quello che dico, ma non fare quello che faccio".
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