Omicidio di Francesco Libergolis

La famiglia Libergolis (o anche "Li Bergolis", sono citati nei due modi, spesso anche su documenti ufficiali) ha perso il suo capo storico.

Francesco Ciccillo Libergolis é stato eliminato all'età di 67 anni con una rosa di pallini alla schiena e finito con sei colpi di pistola in faccia, in quella che ha tutti gli elementi per essere considerata una perfetta esecuzione in stile mafioso.

La vittima aveva con sé una pistola con matricola abrasa, forse segno che aveva fiutato un pericolo.

Le cronache hanno parlato a livello nazionale dei Libergolis per la faida del Gargano, iniziata negli anni settanta, che ha avuto ramificazioni in Piemonte e Lombardia, e che ha causato in trent'anni quaranta morti o forse più.

Ciccillo 'u calcarulo e il fratello Pasquale erano a capo dello schieramento dei Libergolis-Romito, i montanari, che si contrapponeva agli Alfieri-Primosa. Inizialmente lo scontro era nato contese territoriali per pascoli e abigeato per diventare in seguito un vero e proprio scontro tra organizzazioni mafiose. Nei vari processi istruiti in seguito ai reati contestati alle due fazioni, gli investigatori hanno ricostruito un collegamento con le organizzazioni mafiose foggiane.

Tra i principali fatti di sangue che hanno costellato la faida si ricordano l'omicidio di Lorenzo Ricucci nel '78, a cui sarebbero seguite le sparatorie degli anni ottanta, culminate con l'assassinio di Peppino e Pietro Alfieri, avvenuto il primo marzo dell'89, un mese dopo un agguato fallito a Pasquale Libergolis. Questi venne catturato nell'agosto '92, condannato a 25 anni di reclusione in primo grado per il duplice omicidio, e quindi assolto nel '95 in appello. Il 16 giugno '95 morì in un agguato.

Il comando dei Libergolis sarebbe passato ai figli di Pasquale, Franco, Matteo e Armando, dopo un periodo in cui il potere sarebbe stato gestito dal solo Francesco. A capo dei Libergolis ora ci sarebbe Franco, che si é dato alla latitanza dopo il verdetto della corte di assise di Foggia del marzo scorso che lo condannava all'ergastolo.

Arrestato nel maggio 2005 dopo un anno di latitanza, in quanto coinvolto nella maxi operazione Iscaro-Saburo che ha portato all'arresto di 99 persone, il Libergolis era stato assolto dalle accuse di concorso in associazione mafiosa e omicidio e nell'agosto 2006 era stato scarcerato.

Al momento si ritiene che l'omicidio sia stato organizzato o dagli Alfieri-Primosa, in uno strascico della lunga faida che ha colpito nel dicembre scorso Giuseppe Palumbo, considerato vicino a questi ultimi, oppure dai Romito, ufficialmente alleati dei Libergolis ma ultimamente in rotta, come si desumerebbe dall'omicidio di Francesco Romito e del suo autista avvenuto nell'aprile scorso.

Fonti: ansa, corriere, repubblica

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