Gotha: Giovanni Nicchi

Dalla sentenza di rito abbreviato del processo che, avendo colpito i vertici di cosa nostra é noto col nome di Gotha, e si é concluso con l'udienza del 21 gennaio 2008 presso il tribunale di Palermo. Parte sui nuovi interessi di cosa nostra fuori dalla Sicilia.

Ti insegno a uccidere

Rotolo: Spara sempre due tre colpi e non ti avvicinare assai
Nicchi: Noo, lo so, già ne abbiamo parlato di queste cose di qua
Rotolo: Non c’è bisogno di fare troppo _scrusciu_; uno per buttarlo a terra e quando cade a terra in testa e basta. Vedi che in testa poi ti può _sbrizziari_, quindi subito te ne devi andare...


Antonino Rotolo fa un ripasso a Giovanni Nicchi sulla procedura da seguire per un attentato. Il giovane Nicchi si mostra all'altezza delle aspettative dell'anziano padrino. Nato nel 1981 è un già protagonista in cosa nostra, ha mostrato le sue capacità anche nel viaggio a New York con Nicola Mandalà per riannodare la collaborazione con le famiglie newyorkesi nel traffico di droga. Nicchi, secondo Francesco Campanella e Mario Cusimano, coordina le operazioni in nome e per conto di Nino Rotolo. Per questo motivo incontra più volte Sandro Mannino, Franco 'u nivuro Inzerillo, Matteo Inzerillo, Vincenzo Marcianò e Salvatore Sorrentino.

Il Nicchi ha una ampia visione del marcato mondiale della droga, parla con il Rotolo di collaborazioni con camorra e 'ndrangheta, di un canale aperto con l'Uruguay, via Giulio Bonanno, che avrebbe dovuto portare "cinque, dieci chili al mese", ha contatti a Milano, a Napoli e tiene pure rapporti con svariati elementi in Palermo, trasversalmente alla divisione familiare della zona: alla Guadagna, a Falsomiele, nei palazzi di Dallas a Bonagia, alla Vucciria, allo Zen.

Oltre alla droga controlla anche le attività paralegali di Rotolo ed é riconosciuto come rappresentante unico di Rotolo in cosa nostra. Maurizio Di Gati narra ad esempio che nella riunione chiamata per cercare di appianare le divergenze sul comando mafioso ad Agrigento tra lo stesso Di Gati e Giovanni Falsone, a rappresentare il Rotolo vengono mandati l'anziano Michele Oliveri e il Nicchi. Ma é solo quest'ultimo a parlare. É ancora il Nicchi che si occupa di gestire il canale di comunicazioni tra il Rotolo e Provenzano. Sempre lui a curare i nuovi assetti di potere del mandamento di Porta Nuova. Sua l'intuizione di entrare nell'affare camorrista delle merci che arrivano dalla Cina.

Rotolo dice a Giovanni Sirchia, di Passo di Rigano: "Gianni è mio figlioccio, però io ti dico, per me è come se fosse un figlio mio, è giusto. Tu sappi che quando parli con lui e come se parlassi con me è la stessa cosa, quindi."

Fonte: SOS Impresa

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