Dalla sentenza di rito abbreviato del processo che, avendo colpito i vertici di cosa nostra è noto col nome di Gotha, e si è concluso con l'udienza del 21 gennaio 2008 presso il tribunale di Palermo. Parte dedicata al mandamento di Pagliarelli.
Carmelo e Giovanni Cancemi
Si ritenere che Carmelo Cancemi, nato a Palermo nel 1942, ed il figlio Giovanni, nato a Palermo nel 1970, siano pienamente inseriti nel mandamento mafioso di Pagliarelli.
Da due conversazioni intercettate nel febbraio e nell'agosto 2005 si evince che i Cancemi svolgono una attività imprenditoriale controllata da cosa nostra. Antonino Rotolo, a capo del mandamento di Pagliarelli, avvantaggia così apertamente i Cancemi, facendo in modo che si aggiudichino appalti pubblici e privati, al punto che Francesco Bonura interviene per chiedere che si lasci spazio anche ad altri. In una telefonata i due stanno parlando di tale cugino di Marcianò:
Rotolo: ... stiamo mettendo un po' di regole, per quelli scaltri, come, appunto, il cugino di Marcianò ...
Bonura: Ma tutta questa scal... per me è stupido
Rotolo: Eh, sembra stupido ma intanto è scaltro
Bonura: È stupido, cretino e sempre in mezzo alla strada ...
Rotolo: Però ... lo sai che cosa ...
Bonura: Piglia e si leva di in mezzo ai coglioni
Rotolo: Ma tu lo sai che cosa fa? Combina danno!
Bonura: Questo ... per ignoranza è capace di farlo
Poi il discorso si sposta sui Cancemi:
Bonura: Cancemi ... da tutte le parti lo state mandando
Rotolo: Da tutte le parti dove?
Bonura: Dovunque c'è Cancemi, dovunque c'è Cancemi, dico, state attenti perché lo bruciate secondo me
Rotolo: Lo bruciamo, ma quelli fanno questo lavoro, quelli vanno girando ...
Bonura: Nì ...
Rotolo: Loro vanno girando... loro vanno girando per cercarsi...
Bonura: Nino ...
Rotolo: Ma intanto com'è, non lavorano, tu dici vanno girando
Bonura: (ride) Minchia, io so che lavora. Da tutte le parti c'è Cancemi
Ulteriori risultanze processuali provano che costoro sono inseriti nella rete di fiancheggiatori di Antonino Rotolo, fanno da intermediari nella comunicazione con altri soggetti mafiosi, tra cui Bernardo Provenzano, risultano coinvolti nella preparazione di omicidi, nell'occultamento e nella conservazione delle armi del mandamento.
Per quanto riguarda il loro ruolo di armieri, risultano interessanti due intercettazioni ambientali eseguite nel settembre e nell'ottobre 2005. La prima è relativa ad una discussione che coinvolge Rotolo, Nicchi e Giovanni Cancemi, la seconda Rotolo e Carmelo Cancemi.
Giovanni Cancemi viene istruito su come provare le armi:
Rotolo: Oddio... chiama a Giovanni
Nicchi: Giovanni!
Rotolo: Si dovrebbero provare ... Provare significa un caricatore tum, tum, tum per vedere se si inceppa ... hai capito?
...
Rotolo: ... in una cava e le vai a provare ... anche da questo Giovanni, al Parco, no?
Cancemi: È sulla strada
Rotolo: E io non lo so dov'è... a Bellolampo
Cancemi: Poi vediamo
Rotolo: Va bene ... glieli fai avere a lui ... sempre poi le pulisci, è giusto? Chi è che li maneggia ... vi saluto
Cancemi: Quindi si provano uno per uno, è giusto?
Rotolo: Sì ... uno e uno!
Carmelo Cancemi spiega come intende provare le armi:
Rotolo: Sii, ma servono.
Cancemi: Lo so che servono ... però ora cominciano i tuoni, come sento i primi botti io ad uno ad uno io li metto a provare tutte. Perché ce ne qualche sei da provare non è che ti pare che è una sola ...
Rotolo: No. Ma tu ne devi provare due.
Cancemi: Ma io col tem... ora cominciano i tuoni e le provo tutte io!
Rotolo: Ah! Certo.
Cancemi: Le provo tutte ... ora come cominciano i tuoni che si confonde l'idea.
Rotolo: I cosi li hai? I colpi..
Cancemi: Sì ci sono.
Rotolo: Mhm!
Cancemi: Ci sono qualche centinaio ci sono.
Rotolo: Mhm! Ecco li provi, perché se quello te li viene a domandare, poi che fa mi... Può essere che questa settimana te le viene a chiedere.
Cancemi: Eh! Ma io se lui mi avvisa una giornata prima ... io pure un giorno prima gliele faccio trovare. Le metto la in mezzo al giardino ...
ROTOLO: Eee... e se passa una macchina lo capiscono?
Cancemi: No non ti preoccupare. Io ne sparo una ogni minuto eventualmente. Uno ogni minuto. Non è che devo fare "tu, tu, tu, tu, tu". Uno "boom", e mi fermo riprendo "tu" e mi fermo, "Boom" e mi sposto di cento metri in mezzo al giardino.
Rotolo: Tu puoi fare una cosa, avvolgila, avvolgici una pezza
Cancemi: Dentro la scatola lo faccio io ... questo ... dentro la scatola di scarpe e io mi infilo la mano nel buco, quando io sparo e si sente il boom, boom proprio adagio. Lo hai capito? Mi metto il guanto quello fino io
Rotolo: Sì!
Cancemi: ... e dentro la scatola, faccio il buco e lui si sente: "Pum". Così lo soffoco ... lo soffoco.
Rotolo: L'importante è che ...
Cancemi: No. Si sente ... Tipo questi tuoni piccolini, piccolini proprio questi, così si sentono "pum, pum, pum". Si sentono. Quindi a distanza di cinquanta metri neanche si sentono se il caso ... dentro la scatola delle scarpe ...
In una conversazione tra Carmelo Cancemi e il Rotolo, intercettata nell'ottobre 2005 si parla di stratagemmi per evitare la detenzione:
Rotolo: Ti devi organizzare come ho fatto io... a me non è arrivato il definitivo ... Ora mi hanno fatto l'udienza e mi hanno dato un anno e mezzo di detenzione domiciliare, tu quanto ti sei fatto?
Cancemi: Io quattro mesi
Rotolo: La condanna è?
Cancemi: Quattro anni e mezzo
Rotolo: Dio non voglia che la confermano ... capito? Con i documenti ... però che noialtri dobbiamo fare ... tu devi fare ricorso ...
Cancemi: Ora nuovamente ci devo andare, il mese prossimo
Rotolo: Ora ti devi far fare il "coso" della testa, ora io ti organizzo questa cosa in modo che, Dio non voglia, ti danno il definitivo ... le cose della vita non si possono ...
Rotolo: ... noialtri prepariamoci, le cose della vita non si possono sapere, perchè ti arrestano ...
Cancemi: Lo so
Rotolo: Allora, uno presenta i documenti e vede ... (abbassa ulteriormente la voce) non ti scordare che nel caso sei a Pagliarelli, me lo fai dire ... una volta che ti arrestano, se ti portano... facciamo corna ...
Cancemi: Esatto
Rotolo: Per ora facciamo finta ... perché là il direttore sanitario ... si ci può parlare, hai capito? Poi me la sbrigo io da qua... perché ... me la sbrigo io
(...)
Rotolo: Si devono fare dei ricoveri dove ti dico io
Cancemi: Esatto
Rotolo: Il dottore per la testa... ti deve visitare, quello Scrima
Cancemi: E gli scrive più pisantuliddu (aggravando)
Rotolo: Te la faccio fare dall'ospedale, hai capito? Ora a lui appena viene lo mando a chiamare al Cervello, tu te ne vai al Cervello, ti fai fare la visita bella sistemata ...
Cancemi: Loro devono ncalcare (aggravare) ...
Rotolo: Esatto... tu non devi dire niente, tu devi andare dove ti mando io e non devi parlare, devi dire che ti senti male, ti gira la testa... lui stesso ti dirà: ma lei ha questo? Si sente questo? E ti fa fare gli esami. Mi sono spiegato? E scriviamo... ma ora però. Tra un mese nuovamente. Documentazione...
Secondo Rotolo il direttore sanitario della casa circondariale di Pagliarelli sarebbe una persona con la quale si poteva parlare, e lasciava intendere di poter disporre di un neurologo, tale Scrima, dell'ospedale Cervello. Da come parla, il sistema sarebbe sperimentato.
Nell'ottobre si determina che Giovanni Cancemi è presente alla riunione in cui viene pianificato il secondo intervento di Rotolo nell'organizzazione del mandamento di Porta Nuova, in seguito all'arresto di Nicola Ingarao. Nicchi e Rotolo parlano inoltre liberamente in presenza di Giovanni Cancemi delle strategie criminali che intendono mettere in opera, come in questo caso, in cui vogliono danneggiare degli esercenti cinesi per convincerli a sottostare al pagamento del pizzo.
Nicchi: ... da giovedì prossimo in tutta Palermo, gli facciamo danno ai cinesi (...) perché quelli che hanno aperto da noi, due volte gliel'ha fatto Francuzzu e due volte gliel'ho fatto io (...) giovedì notte, in tutta Palermo, il corso Dei Mille, tutti! Mettiamo l'attack, in tutti, in tutti i negozi che ci sono! Giovedì notte!
Angelo Rosario Saro Parisi e Pietro Parisi
Si registrano passaggi di ingenti somme di denaro fra Giovanni Cancemi, Angelo Rosario Parisi e Antonino Cinà che non trovano spiegazione in una causale lecita ma che sembrano riconducibili ad affari che hanno come protagonisti Rotolo e Cinà e come intermediari Cancemi e Parisi. Il Parisi viene segnalato quasi tutti i giorni presso l'abitazione del Rotolo. Gli viene attribuito un ruolo di scorta presso il luogo della riunione di alcuni partecipanti, di assistenza organizzativa al Rotolo per gli incontri, e di gestione delle comunciazioni tra gli affiliati. È anche uno dei pochi individui a cui il Rotolo confida il suo progetto di assassinare Salvatore Lo Piccolo.
A Pietro Parisi si contesta il suo ruolo di prestanome per il Rotolo e di aver messo a disposizione di cosa nostra gli uffici della sua società Edilizia 93 per incontri tra affiliati, come Carmelo Cancemi, Antonino Rotolo, Nicolò Ingarao e Giovanni Nicchi. Inoltre ha partecipato alla vicenda della sponsorizzazione della candidatura alle elezioni comunali di Marcello Parisi.
Fonte: SOS Impresa
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