In seguito all'arresto di Emilio Fusco il corriere del mezzogiorno ha pubblicato un interessante articolo redazionale sulla vita di Vito Genovese, che ha dato il nome alla famiglia a cui il Fusco è affiliato e che sarebbe al momento diretta da Paul DiMarco.
Ripercorrendo la sua esistenza non si può fare a meno di notare alcuni punti di contatto tra la storia di Vito Genovese e quella di Vito Corleone, il Padrino di Mario Puzo meglio noto per la trasposizione cinematografica in tre episodi diretta da Francis Ford Coppola.
Il Genovese giunge a New York con la sua famiglia nel 1913, dove si ricongiunge ad altri familiari precedentemente migrati in America. Il primo arresto è già nel 1915, per possesso illegale di arma da fuoco. Uscito, conosce Lucky Luciano e i due diventano amici stretti.
Nel 1931 Luciano organizza insieme ad altri pezzi grossi della cosa nostra newyorkese uno stravolgimento degli equilibri correnti, con l'eliminazione di Joe Masseria e Salvatore Maranzano, i nomi più grossi dell'organizzazione. Genovese partecipa assieme a Joe Adonis e Albert Anastasia all'omicidio di Joe Masseria. Luciano diventa il nuovo capo della famiglia che era di Masseria e Genovese diventa il suo vice.
Nel 1936 Lucky Luciano viene arrestato e condannato a 30 anni di prigione, Genovese diventa il reggente della famiglia. Ma l'anno successivo deve entrare in latitanza, e cerca rifugio in Italia dove assume posizioni filo-fasciste, almeno fino al 1943, quando, con lo sbarco degli americani in Sicilia, compie un veloce scambio di fronte e diventa l'interprete ufficiale del colonnello Charles Poletti. Nel 1945 la polizia militare americana scopre le infiltrazioni mafiose, e lo arresta.
Il processo si risolve però in nulla, dato che muoiono i testimoni chiave e le loro morti vengono considerate suicidi.
Nel 1959 viene arrestato e condannato a 15 anni per traffico di eroina.
Nel 1963 Joe Valachi, affiliato ai Genovese, diventa il primo collaboratore di giustizia proveniente dalle fila della cosa nostra newyorkese.
Nel 1969 Genovese muore in carcere per un attacco cardiaco all'età di 72 anni.
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