Betplus - Atlantis World

Articolo di Marco Lillo sul fatto quotidiano a proposito di Betplus, precedentemente nota come Atlantis World, concessionario per conto dell'Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) nel settore delle slot machine, di cui detiene il 30% della quota di mercato. Incasso previsto per il 2010: trenta miliardi di euro.

A capo di Betplus, definito da Lillo come "raggruppamento di imprese", ci sarebbe la Atlantis World Nv, basata nelle Antille Olandesi, che sarebbe a sua volta controllata da Francesco Corallo.

Gateano Corallo, padre di Francesco, condannato a sette anni e mezzo per associazione a delinquere in relazione a suoi affari nel mondo dei giochi, sarebbe in relazione con Nitto Santapaola, e il suo nome viene fatto in relazione al tentativo di scalata ai casinò di Campione e Sanremo da parte di una cordata considerata vicina al boss della cosa nostra catanese.

Esisterebbero prove documentali della relazione tra Gaetano Corallo e Nitto Santapaola: nel 1975 il Santapaola lo qualificava come "amico" ai poliziotti che li avevano fermati; sarebbero stati fotografati assieme alla fine del 1979 durante una vacanza a Saint Martin, nelle Antille Olandesi; sette anni dopo, secondo il collaboratore di giustizia Angelo Siino, il Santapaola avrebbe passato un anno di latitanza. Il fratello di Nitto, Giuseppe Santapaolo, fu arrestato in quel periodo e gli fu trovato addosso l'indirizzo caraibico del Corallo.

Francesco era indicato come intestatario di alcune società usate dal padre, ma ora dice di aver perso i contatti con Gaetano, e ha sempre affermato di aver seguito un percorso diverso, anche se i due Corallo sarebbero entrambi indagati per traffico internazionale di stupefacenti dalla DDA romana.

Informative della Polizia e della GdF indicavano che i due Corallo sarebbero stati in contatto con Marco Marino Diodato, italiano rilocato in Boliva, arrestato lì per traffico di droga, gioco illegale, e accusato di essere tra i mandanti dell'omicidio del giudice Monica Von Borries.

La Atlantis ha fatto causa a Londra al gruppo editoriale Espresso per una serie di articoli apparsi tra il 2004 e il 2007 su quell'azienda e sulla famiglia Corallo, perdendola.

Nonostante questa storia controversa, la Atlantis è considerata in regola per avere una concessione dalla AAMS, anche perché, secondo Lillo, gli accertamenti sono stati fatti sul procuratore in Italia per la società, Amedeo Laboccetta, e non su Francesco Corallo.

Queste le dichiarazioni rilasciate da Antonio Tagliaferri, direttore dei giochi dell'AAMS:

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