Cocaina dal Sudamerica

Primo grande sequestro di cocaina per quest'anno. La Guardia di Finanza Di Napoli ha sequestrato a Vado Ligure 250 chili della sostanza stupefacente nascosta dentro i fusti (opportunamente svuotati) di grandi piante tropicali che si fingeva fossero il vero oggetto del trasporto dal Sudamerica. Il valore sul mercato della merce sarebbe di circa 165 milioni di Euro.

A capo del gruppo camorrista che gestiva il traffico sarebbe stato Arturo Luglietto, 50 anni, figlio di Giovanni Luglietto noto per aver ospitato nella sua residenza in Paraguay il boss latitante Mario Fabbrocinio. Il figlio avrebbe mantenuto le amicizie paterne e, oltre ad essere a capo di una cosca vicina ai Fabbrocinio, avrebbe anche solidi rapporti con la delinquenza sudamericana, cosa che gli avrebbe permesso di stabilire una fruttuosa collaborazione con un cartello colombiano interessato a trovare un referente unico per l'esportazione di cocaina in Italia.

Per la movimentazione delle piante alla cocaina veniva utilizzata una società individuale (Vincenza Iovino, 77 anni, madre del Luglietto) paravento che dichiarava di occuparsi di import-export botanico.

Raffaele Iacomino, 51 anni, spedizioniere doganale, avrebbe fatto in modo di evitare controlli alle piante.

Hernando Nani Solis Ortiz, paraguayano, e Claudio Fabian Astorga, erano i referenti sudamericani del commercio.

Per il carico di questa volta, essendo necessaria una certa competenza in materia di movimentazione piante, il Luglietto aveva reclutato Francesco Longobardi, 32 anni, che con la sua azienda si sarebbe occupato della logistica per la modica cifra di un milione.

Arrestato anche Davide Luglietto, 18 anni.

Fonte: rainews24

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