Piero Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia dal 2005, ha partecipato al Festival Internazionale del Giornalismo che si sta tenendo a Perugia. Riporto il link a una breve intervista fattagli nell'occasione.
Le mafie si sono globalizzate e modernizzate, comunicano via skype e facebook, investono sui mercati internazionali, collaborano con le organizzazioni di altri Paesi, scambiandosi know how criminale. Totò Riina e Bernardo Provenzano rappresentavano la mafia rurale. Ora il controllo del territorio, le estorsioni, il traffico di droga, sono integrate con un imprenditoria, e una gestione degli investimenti borderline. I confini fra legale e illegale diventano sfumati. L’inchiesta sulla criminalità deve adeguarsi ai tempi, allargare i propri orizzonti, acquisire nuovi strumenti e metodologie di indagine.
Nell'occasione Piero Grasso ha dichiarato:
"Viviamo in un mondo globalizzato ... un'organizzazione verticistica che rimane tale nel suo ambito territoriale non riesce a conquistare i mercati. Oggi c'é bisogno ... di collegamenti a rete piuttosto che di organizzazioni verticistiche. E rete significa un nuovo modo di collegarsi fra più organizzazioni."
Interessante citare, a proposito del tema, un'articolo della tedesca Deutsche Welle del 17 ottobre scorso, nella traduzione italiana di poligl-otto:
"La mafia é oggi una gigantesca rete di commercio, contrabbando e corruzione. In fatto di collaborazione internazionale é nettamente in vantaggio rispetto alle Istituzioni: i contrabbandieri africani collaborano con i narcotrafficanti sudamericani, gli albanesi scambiano in Vicino Oriente armi per droga.
Lo stesso accade in Italia, la terra d'origine della mafia. La ndrangheta collabora strettamente con i suoi "amici" di Albania, Europa Orientale, Turchia e Sudamerica. La camorra ha buone contatti in Cina e lascia nel contempo organizzare ai nigeriani la prostituzione in Italia."
Fonti: Festival del Giornalismo, umbrialeft, poligl-otto
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