Dalla sentenza di rito abbreviato del processo che, avendo colpito i vertici di cosa nostra é noto col nome di Gotha, e si é concluso con l'udienza del 21 gennaio 2008 presso il tribunale di Palermo. Parte dedicata ai principali arresti.
Triumvirato
A fine 2004, la Squadra Mobile di Palermo si sente vicina a Bernardo Binnu Provenzano. Francesco Pastoia e Nicola Mandalà, figlio di Antonio, della famiglia di Villabate sono tenuti sotto stretta sorveglianza.
Nel 2003 Nicola Mandalà ha organizzato il viaggio a Marsiglia per permettere a Provenzano di operarsi in sicurezza. Francesco Campanella, amico di Nicola e consulente del sindaco di Villabate, ammette di aver messo a disposizione del boss il documento di identità falso che viene utilizzato.
Nicola Mandalà incontra spesso Giovanni Nicchi, il Nicchi si reca spesso nel residence di via Michelangelo a Palermo dove Antonino Rotolo sconta la sua detenzione domiciliare.
Nel gennaio 2005 Nicola Mandalà e Francesco Pastoia sono catturati nel corso dell'operazione Grande mandamento. Viene arrestato anche Mario Cusimano, amico del Mandalà, che inizia immediatamente a collaborare, raccontando di come il Mandalà comunicasse con Rotolo per mezzo del Nicchi.
Si intensificano i controlli nei confronti del Rotolo. Si scopre che a frequentare il residence sono anche Antonino Cinà, già medico di Salvatore Totò Riina, e Francesco Bonura, condannato nel primo maxi processo a cosa nostra in quanto membro della famiglia di Uditore, mandamento di Passo di Rigano.
Si intercettano le conversazioni tra Cinà e Bonura che spesso fanno riferimento al Rotolo.
Antonino Rotolo, membro di Pagliarelli, é da sempre dalla parte di Riina. Ha avuto una parte sostanziale, come killer spietato, nella guerra di mafia del 1979-1982. Era nel gruppo di fuoco che nell'aprile 1981 ha eliminato Stefano Bontate, capo mafioso che aveva puntato sulla contiguità con ambienti delle logge massoniche coperte per avvicinare referenti nella politica e nella economia.
Negli anni ottanta Rotolo é notato per la sua vicinanza a Giuseppe Pippo Calò - verranno arrestati insieme nel marzo 1985 - che fa affari anche con la banda della Magliana.
Tommaso Buscetta indica che i due erano al centro di un gigantesco traffico di droga. Il colpo grosso é un carico di due tonnellata di morfina base comprato dal turco Mussululu per circa 55 milioni di dollari che viene raffinato nei laboratori siciliani. Per i traffici sono state adattate le vie del contrabbando di tabacco, appoggiandosi ai camorristi Zaza, Nuvoletta e Bardellino.
Nel 1984 viene arrestato Paul Waridel e decide di collaborare con la giustizia. Ha avuto un ruolo sostanziale nel traffico e ne ricostruisce il funzionamento svelando il ruolo fondamentale del Rotolo.
Ma Rotolo ha anche una importante dimensione imprenditoriale. La Squadra Mobile di Palermo scopre nel 2006 una importante rete di prestanome e fiancheggiatori. Ne consegue un sequestro di circa 50 milioni di euro.
Nel settembre 2005 Rotolo legge un pizzino di Provenzano a Giuseppe Sansone: si tratta in pratica di una richiesta di creare un triumvirato, cosa nostra andrebbe diretta anche dal Rotolo e da Salvatore Lo Piccolo. Provenzano é latitante da oltre quaranta anni, é vecchio, malato. Molti dei suoi sodali, come Riina, Bagarella e Calò, sono al 41 bis; altri, come Giovanni Brusca, collaborano con la giustizia; altri ancora sono morti.
Rotolo parla tranquillamente, pensa di essere al sicuro. Invece lo stanno videoregistrando.
Fonte: SOS Impresa
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