Due indagini, una del Ros e una del Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, si sono unite e sono sfociate nell'operazione Phuncards-Broker che ha portato all'emissione di 52 ordinanze di custodia cautelare in carcere e di 4 ai domiciliari.
L'indagine Phuncards della finanza é nata seguendo i movimenti sospetti su un conto corrente e dall'analisi dei flussi di denaro legati alla commercializzazione di una carta prepagata per l'acquisto di contenuti nel web. L'indagine Broker dei carabinieri nasce da una tangente da un milione e mezzo di euro a favore di un maggiore della finanza, Luca Berriola. A unire le due inchieste il fatto che la tangente, transitata da Panama, é stata considerata riconducibile alla Broker Management SA, che a sua volta era la società che i finanzieri stavano controllando nella loro indagine.
La Procura Distrettuale Antimafia di Roma ha coordinato le due indagini che hanno permesso di individuare una struttura per il riciclaggio di ingenti somme di denaro basata su società di diritto italiano, inglese, panamense, finlandese, lussemburghese e off-shore, costituite per l'occasione. Si stima un giro di operazioni inesistenti per un miliardo e ottocento milioni di euro.
Personaggio chiave della vicenda sarebbe stato Gennaro Mokbel, che avrebbe fatto da collegamento tra le società di telecomunicazione che si occupavano del riciclaggio e la 'ndrina della 'ndrangheta che metteva i soldi.
Seguendo i contatti tra Gennaro Mokbel, il Berriola e gli appartenenti alla 'ndrina degli Arena, gli investigatori hanno scoperto, tra l'altro, come gli Arena avessero sostenuto la candidatura e l'elezione di Nicola Paolo Di Girolamo, considerato tra gli organizzatori del meccanismo finanziario, al Senato. Si sarebbero documentati incontri ad Isola di Capo Rizzuto dove Di Girolamo e Mokbel avrebbero pianificato con Fabrizio Arena e Franco Pugliese, esponenti degli Arena, le vicende in questione.
In uno di questi incontri il Pugliese avrebbe incaricato una persona di agire in concerto con un elemento indicato dal Mokbel per gestire la campagna elettorale del Di Girolamo a Stoccarda. Si sarebbero inoltre impossessati di un cospicuo numero di schede elettorali assegnando il voto al Di Girolamo. Una consulenza ha certificato che il nome del Di Girolamo su molte schede é scritto da un ristretto numero di persone.
Risulterebbe coinvolto anche Silvio Scaglia, fondatore ed ex amministratore delegato di Fastweb. La società si dichiara estranea e parte lesa nella vicenda.
Fonti: sole24ore, agi, borsa italiana, adnkronos, repubblica
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