Paesan Blues è frutto della collaborazione tra lo SCO, Squadra Mobile di Palermo e l'FBI, ed era indirizzata a colpire l'associazione mafiosa, riciclaggio, estorsioni, tentato omicidio, traffico di droga messi in atto dagli indagati.
Tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare spicca il nome del presunto capo della famiglia di Santa Maria di Gesù, Gioacchino Ino Corso, che avrebbe condiviso il comando col fratello Giampaolo.
Le famiglie americane colpite sarebbero quelle dei Gambino e dei Colombo.
Dai risultati dell'indagine sembra che gli scappati, perdenti nella guerra di mafia che ha portato al comando di cosa nostra i corleonesi, siano tornati ai posti di comando.
Una telefonata intercettata dagli investigatori tra Roberto Settineri, 41 anni, che è stato arrestato negli USA, e Giuseppe Moscarello, indicato come vicino alla famiglia di Pagliarelli e noto per essere il proprietario dei ristoranti palermitani Gattopardo e Strascino, offre uno spaccato dei nuovi assetti di cosa nostra. Settieri è considerato infatti uno delle nuove leve della cosa nostra palermitana e nella telefonata dice "se fossi qui vedresti un pezzo di storia" riferendosi al vertice mafioso a cui stava partecipando a Miami. Si era trasferito da alcuni anni in USA, tornando a Palermo un paio di volte all'anno, ufficialmente per curare una attività di distribuzione di vini italiani. Secondo l'FBI era in contatto con elementi dei Gambino: Gaetano e Thomas Napoli, Frankie the hat Di Stefano, e Joseph Joe Joe Corozzo, consigliere dei Gambino.
Insieme a Settineri, l'Fbi ha arrestato Antonio Tricami, considerato il suo braccio destro, Enrique Ross e Daniel Dromerhauser. Giuseppe Frusteri, 35 anni, è stato arrestato per detenzione di armi.
Gli arresti compiuti a Palermo: Leonardo Algeri, Giovanni Burgarello, Andrea chihuahua Casamento, Gaetano e Massimiliano Castelluccio, Gianpaolo e Gioacchino mastino Corso, Gaetano Di Giulio, Giuseppe Di Maio, Umberto Di Cara, Claudio Faldetta, Pietro Gandolfo, Francesco rottweiler Guercio, Giuseppe zio Lo Bocchiaro, Giovanni Lo Verde, Salvatore turco Luisi, Massimo Mancino, Massimiliano Modiglione, Pietro Pilo e Girolamo Rao.
Il nome di Gioacchino Corso, che era in passato stato accusato di aver favorito la latitanza di Pietro Aglieri, indicato come il figlioccio di Provenzano, fa pensare che il ritorno dei scappati in posizioni di comando nella cosa nostra palermitana sia in qualche modo orchestrato dal vecchio zu Binno.
Nella cerchia stretta dei referenti di Corso ci sarebbero stati Giuseppe Lo Bocchiaro, condannato per l'omicidio di Pietro Marchese, e Pietro Pilo, uomo di fiducia di Cosimo Vernengo, che sarebbe stato responsabile della cassa.
Tra gli arrestati in America, Gaetano Napoli e i figli Gaetano Jr. e Thomas, sarebbero considerati ai vertici dei Gambino.
Qui un video sui risultati dell'operazione, fornito da adnkronos, e qui uno da repubblica.
Altre fonti: ansa, ansa, repubblica
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