Omicidio di Lea Garofalo

A febbraio c'erano stati i primi arresti, secondo quanto riportato ai tempi dal corriere, ora, secondo gli investigatori, il quadro sarebbe più completo.

Lea Garofalo era una collaboratrice di giustizia, aveva reso dichiarazioni sugli affari delle 'ndrine basate a Petilia Policastro, nel crotonese, ma attive anche nel milanese. Scomparsa da circa un anno, in base a dichiarazioni di collaboratori di giustizia e a conseguenti accertamenti, sarebbe stata uccisa e disciolta negli acidi tra il 24 e il 25 novembre 2009 a San Fruttuoso, vicino a Monza.

La distruzione del cadavere sarebbe avvenuta al fine di simulare un allontanamento volontario della Garofalo.

I due principali indiziati sono Carlo Cosco e Massimo Sabatino, che sono stati già arrestati a febbraio in relazione ad un precedente tentativo di rapimento, sempre ai danni della Garofalo. Arrestati anche due fratelli di Carlo Cosco residenti a Milano, Giuseppe Smith Cosco e Vito Sergio Cosco, e altre due persone.

Carlo Cosco, 40 anni, era stato convivente della vittima dalla quale ha avuto una figlia, è noto per il suo coinvolgimento in inchieste sulle azioni della mafia a Milano a fine anni 90 ed è cugino di Vito Cosco, indicato come autore della strage di Rozzano - quattro morti nell'agosto 2003 per questioni di droga.

Fonti: repubblica, rainews24, corriere, fatto

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