La indagini della Polizia di Stato di Crotone, che hanno richiesto il supporto delle Squadre Mobili di Cuneo e Verona, dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria e del Reparto Volo di Reggio Calabria, hanno raccolto materiale che lascia intendere come le famiglie storiche crotonesi Vrenna, Ciampà, e Bonaventura, ridimensionate dalle operazioni Eracles e Perseus, si siano organizzate in un cartello unico, in modo da procedere in accordo alla gestione delle attività malavitose in Crotone, nonostante che i capi delle rispettive famiglie siano in prigione.
Al centro degli intressi del cartello ci sarebbe stato il traffico di cocaina.
Dodici i fermati:
- Franco Ciampà, 61 anni;
- Salvatore Ciampà, 31 anni;
- Claudio Covelli, 29 anni;
- Agostino Frisenda, 49 anni;
- Carmelo Iembo, 33 anni;
- Antonio Manetta, 26 anni;
- Giuliano Napoli, 23 anni;
- Luigi Spagnolo, 27 anni;
- Mario Stirparo, 32 anni;
- Giuseppe Tricoli, 31 anni;
- Antonio Gaetano Vrenna, di 31 anni;
- Youness Zari, 26 anni.
Secondo gli investigatori il gruppo stava progettando un ennesimo attentato nei confronti di Pierpaolo Bruni, magistrato della DDA, dopo i due tentativi del 2006 e 2008 che sono stati sventati dalle forze dell'ordine. Motivo scatenante di questa azione sarebbe stata l'azione svolta dal Bruni nei riguardi di Giuseppe
Pino Vrenna per convincerlo a diventare collaboratore di giustizia.
Uno stralcio dell'inchiesta riguarda il rapporto tra il cartello e un politico locale, indagato per voto di scambio.
Fonti:
reuters,
quotidiano della calabria,
fatto
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