La mafia non licenzia

Maurizio Spataro sta confermando nel corso in tribunale le circostanze che portarono alla eliminazione di Giovanni Bonanno, imputati Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Salvatore e Diego Di Trapani, e Giuseppe Pecoraro.

Nel novembre 2005 Bonanno, reggente di Resuttana, fu convocato alla squadra mobile, che lo mise al corrente del fatto che i principali boss palermitani lo volevano morto: erano scontenti di come gestiva i soldi delle estorsioni, non usandone abbastanza per i carcerati e le loro famiglie. Ma Bonanno non credette a quanto gli dissero, confidò allo Spataro di pensare che si trattasse di una trappola per convincerlo a collaborare.

Le frizioni tra Bonanno e altri boss mafiosi erano cominciate dopo la Pasqua di quell'anno, la sua amicizia con Sandro Lo Piccolo, con cui si vedeva spesso in un ristorante di Sferracavallo, si incrinò, fino al punto che quest'ultimo consigliò allo Spataro di non frequentarlo, in quanto inaffidabile: "davanti faceva una faccia e alle spalle poi gli piantava i chiodi". Gli venne affiancato Salvo Genova, considerato più affidabile.

Fatale al Bonanno sembra sia stato in contrasto con Mariangela Di Trapani, moglie del boss mafioso Salvino Madonia e figlia di Diego Di Trapani. Nonostante i Madonia siano tutti arrestati, sarebbero ancora saldamente al comando della loro zona storica, Resuttana per l'appunto, e nella parte occidentale di Palermo. Il Bonanno non sarebbe stato in grado di fornire alla Di Trapani i soldi che lei chiedeva per la esigenza dei Madonia.

Sul finire dell'anno si fecero insistenti le richieste di convocazione per il Bonanno che, fattosi sospettoso cercò di evitare. Ma il 9 gennaio "vennero Andrea Adamo e Tonino Lo Nigro, volevano vedere Bonanno con urgenza. Lui era a Villa Sofia, doveva parlare con un medico. Lo andai a chiamare, gli dissi che Adamo lo aspettava al bar Matranga di viale del Fante" e venne fissato un appuntamento per il mercoledì successivo.

Spataro ricorda che "il giorno prima mi chiamò, per vederci al Kuletto´s". Si tratta di un ristorante in piazza De Gasperi, tra i presenti sono citati "Antonino Di Martino, Antonio Cumbo, Mario Napoli e Salvatore Castiglione ... Giuseppe Armetta e Giuseppe Trentanelli." Fu l'ultima volta che videro il Bonanno.

Gaspare Pulizzi dichiarò a sua volta di essere stato incaricato dai Lo Piccolo di far sparire il cadavere, che seppellì nelle campagne di Carini. E mentre cercavano i resti del Bonanno, le forze dell'ordine hanno il Pecoraro ('u cagneluddu) che si crede stesse cercando di arrivare prima di loro e far sparire le ultime tracce del Bonanno.

Fonti: adnkronos, repubblica

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