Operazione Hermes - sviluppi

Ulteriori dettagli sull'Operazione Hermes.

Renato Grasso sarebbe la figura chiave del giro di affari illegali legati al gioco legalizzato: videopoker, bingo, scommesse sportive erano utilizzate dalla camorra napoletana, dai casalesi e da catanesi Madonia per riciclare denaro sporco.

La struttura che legava la parte legale a quella malavitosa sarebbe stata pensata dal Grasso in concorso con Mario Iovine, dei casalesi. Luigi Vaccaro, anch'egli attivo nel business del gioco d'azzardo legalizzato, si sarebbe unito all'affare. Pare confermata la parte di Antonio Padovani quale referente dei Madonia.

Secondo Giuseppe Missi, già capo del clan dei Misso e poi collaboratore di giustizia, il Grasso avrebbe la copertura, oltre che dei clan camorristi per Napoli e dintorni (i Misso alla Sanità, i Mazzarella a Forcella, i Vollaro a Portici, i Cavalcanti nella zona flegrea, ...), anche della 'ndrangheta per la gestione dei suoi affari in Calabria.

I ventinove destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare sono:
  • Antonio Antonello Luciano, 44 anni; commercialista di società riconducibili a Vincenzo Maresca; azionista (con una quota simbolica) in Betting 2000, società sequestrata nel corso dell'operazione;
  • Antonio Ambrosanio, 54 anni; stroncato da un malore al momento della notifica dell'ordinanza cautelare;
  • Armando Esposito, 53 anni;
  • Carmine Vaccaro, 57 anni;
  • Carmine Grosso, 43 anni;
  • Ciro Rigillo, 51 anni; scampato lo scorso anno ad un grave attentato camorristico, considerato appartentente al clan Sorrentino-Sorprendente;
  • Francesco Ciotola, 30 anni;
  • Germano Acunzo, 42 anni;
  • Gianfranco 'o russo Maddalena, 39 anni; legato agli Iovine;
  • Giovanni Penniello, 55 anni; associato al clan Misso;
  • Giuseppe Capretti, 38 anni;
  • Giuseppe Melfi, 47 anni;
  • Luigi Cocozza, 48 anni; carabiniere, avrebbe fatto da talpa a vantaggio di Carmine Zagaria, fratello del superlatitante Michele;
  • Luigi Di Serio, 44 anni; carabiniere, avrebbe chiuso un occhio nei riguardi dei camorristi Nicola Schiavone e Sebastiano Ferraro;
  • Luigi Ferraro, 45 anni; fratello del consigliere regionale Udeur Nicola Ferraro;
  • Luigi Vaccaro, 56 anni; suo figlio Enzo, 32 anni; suo fratello Antonio, 44 anni;
  • Marco Carra Vibri, 27 anni;
  • Mario Rififì Iovine, 59 anni; nipote del Mario Iovine, boss dei Casalesi, ucciso in Portogallo 18 anni fa;
  • Massimiliano Brusciano, 42 anni;
  • Pietro Bruno, 44 anni; maresciallo, si sarebbe introdotto abusivamente nel server del Ros per acquisire informazioni a favore del Grasso;
  • Rosario Di Sarno, 33 anni;
  • Salvatore Caso, 44 anni;
  • Salvatore Iovine, 43 anni;
  • Salvatore Sposato, 50 anni;
  • Salvatore Vendemini, 50 anni;
  • Vincenzo Maresca, 52 anni; considerato il responsabile per i casalesi della gestione del gioco d'azzardo;
  • Vincenzo Pellegrino, 47 anni.
Fonti: repubblica, corriere, interno18

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