Nel novembre dello scorso anno, l'Operazione Rebus ha colpito i Madonia. E' stato infatti acclarato che Salvatore Salvo Madonia, capo del mandamento di Resuttana, continuava ad esercitare la sua influenza su Palermo, nonostante fosse al carcere duro del 41 bis.
In carcere finì Mariangela Di Trapani, 40 anni, moglie del Madonia, che approfittava dei colloqui per scambiare col marito pizzini e mezze parole che servivano per mantenere il collegamento con Salvatore Lo Piccolo e altri mafiosi.
Arrestato anche Aldo Madonia, 44 anni, fratello del boss, unico del clan non essere in galera in quanto sembrava slegato alle attività di famiglia. Intercettazioni avrebbero mostrato che, in realtà, le seguiva.
Arrestati anche Michele Di Trapani, 65 anni, zio di Mariangela; Massimiliano Lo Verde, 27 anni; e Vincenzo Sgadari, 46 anni.
Inoltre si sequestrarono anche beni per 15 milioni di Euro.
Le intercettazioni, oltre a chiarire come potesse il Madonia continuare a dialogare con l'esterno, hanno anche fornito elementi su altre indagini.
Sarebbe infatti emerso un retroscena sulla morte di Giovanni Bonanno, reggente per Resuttana fino al 2007, che sarebbe stato eliminato non solo per un motivo prettamente economico (pare facesse la cresta sul pizzo), ma anche per una questione di onore (pare dicesse in giro che l'ultimo figlio del Madonia, nato quando lui era già in carcere, fosse di altri).
Ma gli arresti di novembre non hanno esaurito l'attività di polizia, che si é concretata oggi con altre cinque notifiche di ordinanza di custodia cautelare in carcere all'indirizzo di Giuseppe Piddu Madonia, detenuto per l'omicidio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, Antonino Madonia, detenuto per gli omicidi di Pio La Torre e di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e Salvatore Madonia, di suo cognato Nicolò di Trapani e Giuseppe Guastella, entrambi parte del gruppo di fuoco di Leoluca Bagarella.
Si é accertato che fino al giorno della sua morte, nel marzo 2007, fu Francesco Madonia a capo della cosca, nonostante fosse anch'esso al 41 bis. Si é anche tracciata una lista dei reggenti di Resuttana, a partire da Giovanni Bonanno, a cui sono seguiti Diego Di Trapani e Salvatore Genova, tutti designati da Antonino Madonia, in accordo con Salvatore Lo Piccolo.
Si sono raccolti elementi a carico di Mariangela Di Trapani, che avrebbe cercato di convincere un collaboratore di giustizia a ritrattare la sua testimonianza, e che sarebbe stata un elemento forte nella gestione degli interessi del clan.
Fonti: corriere, repubblica
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