A più di vent'anni dai fatti, sarebbe arrivata la spiegazione dell'omicidio di Mauro Rostagno, assassinato il 26 settembre del 1988.
Vincenzo Virga, che era ai tempi a capo del mandamento trapanese a fianco di Salvatore Riina e Balduccio Di Maggio, ne sarebbe stato il mandante.
Vito Mazzara sarebbe stato l'esecutore materiale, parte del gruppo di fuoco incaricato dal Virga di compiere l'assassinio. Ad inchiodarlo sarebbero state nuove perizie balistiche compiute sui 3 bossoli e su 3 cartucce inesplose rinvenute ai tempi sul luogo dal delitto Rostagno, comparando i risultati di reperti relativi agli omicidi di Rosario Sciacca e Giuseppe Piazza e a quello di Gaetano Pizzardi, tutti omicidi imputati al Mazzara.
I risultati delle indagini sono stati corroborati dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia quali Giovanni Brusca, che sostenne di aver sentito dire a Totò Riina di essere soddisfatto per l'eliminazione di Rostagno, Angelo Siino, Antonio Patti, e Vincenzo Sinacori che dichiarò che l'omicidio sarebbe stato richiesto da Francesco don Ciccio Messina Denaro (morto per cause naturali dieci anni fa, padre del superlatitante Matteo Messina Denaro) e Francesco mastro Ciccio Messina (morto suicida nel 97) ai "trapanesi".
Fonti: Polizia di Stato, ansa, la stampa, repubblica
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