Old Bridge: Gli omicidi degli Inzerillo

Dai documenti DIA relativi all'indagine Old Bridge, parte relativa al pregresso sugli omicidi di Pietro e Antonino Inzerillo.

Intercettazioni ambientali di Antonino Rotolo e Francesco Bonura accertebbero la responsabilità di Tommaso Inzerillo e Filippo Casamento per gli omicidi di Pietro e Antonino Inzerillo, avvenuti nel 1981 negli USA.

Il collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè descrive in modo considerato attendibile la guerra di mafia che é sullo sfondo di questo episodio.

Alla fine degli anni '70, Stefano Bontate e Totò Inzerillo monopolizzavano il traffico di droga e gestivano gli affari più lucrosi di cosa nostra. Ma "inizia un'avanzata da parte di Corleone, in modo particolare di Liggio, Riina e di Bernardo Provenzano", oltre a Giuseppe Liggio "che per un periodo di tempo degli anni Ottanta ha rivestito un ruolo importante". I corleonesi si sviluppano, oltre che nel palermitano, "a Catania [...] anche a Caltanissetta e anche a Trapani".

Necessariamente si crea un contrasto tra i due schieramenti:

"un periodo di contrasti molto fondati e molto importanti tra [...] il gruppo di Stefano Bontade [...] e il gruppo dei corleonesi. Sottopongono questo gruppo degli Inzerillo e dei Bonta a continui logorii [...] il tutto mirante appositamente a mettersi nelle mani tutto quello che il gruppo avverso ai corleonesi hanno nelle mani e come ho detto in modo particolar dal traffico degli stupefacenti".

Si notano due modi diversi di intendere la mafia, i corleonesi van più per le spicce:

"i corleonesi fanno fatti [...] lo Stefano Bontà si limita a delle minacce verbali. Non capiscono che le chiacchiere non servono e quelle vengono da un periodo che hanno fatto e portato avanti sempre [...] Quando cercano di reagire ormai è troppo tardi".

La reazione sarebbe un incontro fissato da Inzerillo e Bontate per Totò Riina, che avrebbe dovuto essere in realtà una trappola. Il fatto viene documentato da diverse fonti, oltre al Giuffré si indicano Giovanni Brusca e Salvatore Cancemi. Riina non si presenta, e i suoi emissari hanno modo di capire che "era un appuntamento appositamente creato per uccidere Salvatore Riina e Pippo Calò". Il Calò avrà modo di riferirsi a questo scampato attentato dicendo a Giuffré: "Io sono vivo per miracolo".

Immediato contrattacco di Riina che inizia "la vera e propria caccia a tutti gli avversari dei corleonesi". La prima vittima é Giuseppe Piddu Panno, capo mandamento di Bagheria/Casteldaccia:

"Non a caso cioè era stato eliminato perché ritenuto una delle persone più pericolose e [...] vicino a Stefano Bontade. Nel più profondo silenzio è stata tramata questa strategia di eliminazione a partire appositamente da Pannu Giuseppe, perché appositamente ritenuta una delle persone più importanti della zona dentro cosa nostra".

Vengono poi eliminati Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo; quindi Gigino Pizzuto, capo del mandamento di Castronovo di Sicilia in quanto molto vicino al Bontate.

Carmelo Colletti, rappresentante di Agrigento che non aveva gradito il cambio di capo della Commissione regionale da Michele Greco a Salvatore Riina, viene ucciso e sostituito da Giuseppe Di Caro; Catania passa da Giuseppe Calderone, che viene eliminato, a Nitto Santapaola; A Caltanissetta si uccide Giuseppe Di Cristina per lasciare spazio a Piddu Madonia.

In questo quadro di eliminazione dei personaggi visti dai corleonesi come pericolosi o lontani da loro va vista l'eliminazione dei due Inzerillo in America. Vediamo una comunicazione delle autorità statunitensi:

"... rinvenimento del cadavere di Pietro Inzerillo jr., nato il 07/12/1949 a Palermo, ritrovato il 15.1.1982 in un portabagagli di una macchina.
Il 14.01.1982 un funzionario di Polizia del New Jersey, è stato inviato all'hotel Hilton di Mount Laurel a seguito di una telefonata anonima di una persona dell’età di 40 – 50 anni con accento straniero, che ha riferito che in una macchina di colore parcheggiata nell’area di parcheggio dell’albergo, era stata messa una bomba.
Il funzionario di Polizia ha localizzato una macchina rossiccia [...] registrata a nome del ristorante Joe Pizza [...]. Questo ristorante è gestito da Erasmo Gambino [...] Il funzionario di Polizia si è messo in contatto telefonico con il proprietario del ristorante Joe Pizza ed ha parlato con Ernesto Sicilia, noto anche come Bruno Sicilia [...]
Il 15.1.1982, Sicilia, accompagnato da Mario D’Alfonso, assistente dell’avvocato Avena, ha ricevuto il permesso dalla Polizia di impossessarsi dell’autovettura Mercury sopra citata.
[... ]Dopo aver aperto l’autovettura, Sicilia ha trovato una pistola sotto il pianale dell’autovettura, sul sedile anteriore al fianco del guidatore. Il Sicilia si è allarmato di questo rinvenimento ed ha ispezionato il portabagagli dove ha scoperto il cadavere congelato di Pietro Inzerillo jr.

Descrizione della vittima:
  • Nome: Pietro Inzerillo
  • Razza: Bianca
  • Sesso: Maschile
  • Altezza: 170 cm. circa
  • Peso: 75 kg. Circa
  • Capelli: Neri
  • Occhi: Castani
  • Data di nascita: 07/12/1949
  • Luogo di nascita: Palermo (Sicilia) Italia
  • Moglie: Urso Giacoma
  • Residenza: 4, Logan Drive, Cherry Hill, New Jersey.
Interessi d’affari:
  1. A.W. Aspin Construction Company Inc., 5425 Marlon Pike, Pennsauken, New Jersey.
  2. Commonwealth Contractors and Evelopers Inc., 5425 Marlon Pike Pennsauken, New Jersey.
  3. Genova Pizzeria, 132 Cuthbert Road, Audubon, New Jersey.
Soci in affari:
  1. Giuseppe Gambino, nato il 9.1.1946 a Palermo.
  2. Rosario Gambino, nato il 1.12.1942 a Palermo.
  3. Erasmo Gambino, nato il 26.4.1926 a Palermo.
  4. Giovanni Gambino, nato il 22.8.1929 a Palermo.
  5. Antonio Inzerillo, nato il 8.10.1929 a Palermo.
  6. Francesco Badalamenti, nato il 18.8.1957.
  7. Salvatore Mannino, nato il 29.10.1945 a Palermo
Il corpo era completamente coperto, con le mani ammanettate dietro, polso con polso con la parte della chiave in su.
Il corpo era congelato ed era duro come una roccia, eccetto per le parti dove presentava le ferite.
L'autopsia preliminare indicava che la vittima era stata colpita sei volte probabilmente con una pistola calibro 9 mm, due colpi al collo, uno al centro della gola, uno sul labbro, parte destra, un colpo sulla parte destra della testa all’altezza della tempia ed uno al centro della testa sulla parte frontale.
Una banconota di 5 dollari è stata trovata nella bocca della vittima e due banconote da un dollaro sotto il bacino.
[...]Il loro domicilio è situato nelle vicinanze dell'abitazione di Giuseppe Rosario ed Erasmo Gambino, che sono sospettati di essere trafficanti di eroina come lo era la vittima.[...]
... il giorno 2.2.1982, Anna Gambino in Inzerillo, nata il 7.12.1939 a Palermo, ha denunciato la scomparsa del marito Antonio, nato l’8.10.1929 a Palermo [...] l'ultima volta che ha visto Antonio (il marito) era il 19.10.1981 quando egli ha lasciato l'abitazione [...] Antonio è lo zio della vittima Pietro Inzerillo ed è considerato come una persona molto potente.
Non è chiaro il motivo dell’uccisione dell'Inzerillo Pietro Jr., anche se egli era coinvolto con il traffico di eroina a livello internazionale

Fonte: SOS Impresa

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