Dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP nell'ambito dell'operazione Hermes: Ciro Rigillo
Secondo gli investigatori, Ciro Cicciotto Rigillo sarebbe il braccio destro di Renato Grasso, il principale inquisito nell'ambito dell'indagine. Sarebbe stato il responsabile dei contatti con i milanesi, che hanno portato all'acquisizione delle sale Bingo e nella creazione della Las Vegas srl, e sarebbe intervenuto nei rapporti con Vincenzo Pellegrino, Massimiliano Brusciano, Antonino Padovani e Nunzio Scarpa.
Ciro Rigillo viene considerato un "camorrista di lungo corso, uno dei principali referenti del clan Rossi-Sorprendente operante nell’Area Flegrea di Napoli". La sua lunga militanza in ambito camorrista sarebbe suffragata da una condanna con sentenza passata in giudicato in quanto appartenente al suddetto clan e a svariati attentati da lui subiti, l'ultimo dei quali, avvenuto nel febbraio 2008, gli ha procurato gravi ferite. Era a bordo della sua Jeep a Napoli, quando sarebbe stato affiancato da un motociclo da cui sicari gli avrebbero sparato numerosi colpi. Sarebbe in rapporti con i Ranucci di S.Antimo e con i Gallo Cavalieri di Torre Annunziata.
Dall'interrogatorio a Roberto Montuori, avvenuto nell'ottobre '96:
MO: [...] questo deve essere o Rigillo o Sigillo ... , noi lo chiamiamo Cicciotto ...
PM: Cicciotto?
MO: Cicciotto.
PM: E chi è?
MO: E’ un appartenente al clan Sorprendente ...
PM: Cosa fa?
MO: Sta sempre insieme a Paolo Soprendente ... l'ho visto un paio di volte con Paolo Sorprendente ...
...
MO: Questo è il fratello di Rigillo... è stato sparato insieme alla figlia...
PM: Questo è il fratello di Rigillo Ciro?
MO: Sì.
Massimo Esposito, dei D'Ausilio, nel luglio '97 dichiara che l'agguato ai danni di Ciro Fierro è stato commesso da Ciro Cicciotto Rigillo, da Sorprendente e da Salvatore Sorrentino. Il ferimento di Umberto Rigillo (il fratello di Cicciotto di cui parlava il Montuori) é stato commesso dal Quotidiano e dal Carmine Fontanella su ordine del D'Ausilio [...] si recarono sul luogo a bordo di un'Alfa 33 nera che era stata rubata poco prima dall'Uccieri.
Secondo il D'Ausilio, del clan Sorprendente fanno parte il Sorprendente, Ciro e
Umberto Rigillo, Dario Esposito, Salvatore Sorrentino, Ciro Sorrentino, Maurizio Troiano, Elio Spinosa, Ciro Calone, Salvatore Calone, Ciro Scialò, Massimo Polverino, Salvatore Esposito, fratello di Luigi ucciso, i fratelli Zinco, Salvatore Verdile, Giuseppe Sarnelli, Salvatore Cardone.
Luigi Troia, in un interrogatorio nel novembre 2001 dichiara di riconoscere da foto presentatigli Raffaele Di Matteo e Ciro Rigillo, che è stato in carcere con lui nel 1998 a Poggioreale, e apparteneva al clan Sorprendente.
Augusto La Torre, già capoclan di Mondragone dichiara che "nel 1995 quando sono stato scarcerato, Cavalcanti mi venne a trovare a Mondragone; aveva sentito che era stato ammazzato Renato Pagliuca e prima De Feo e lui pensava che era in atto una controffensiva dei Casalesi contro il mio gruppo [...] prima di andar via organizzò un incontro con Paolo Sorprendente e con costui venne Ciro Rigillo, persone che erano diventate i referenti di Fuorigrotta e Bagnoli. [...] Il suo intendimento era che io seguissi un po’ questo gruppo di persone che non erano, secondo lui, molto pratici. [...] altro incontro al quale partecipò Giacomo Cavalcanti e oltre Sorprendente e Rigillo anche tale Tonino Lemon Vicino e Peppe 'o puzzulano Di Fraia [...] amici da vecchia data di Giacomo e legati a Sorprendente sulla zona di Bagnoli e Fuorigrotta. [...] In questa fase, Rigillo partecipò [...] all'estorsione al Caseificio Agnena [...] e io mandai a Napoli Gitto, Cornacchia e Mario Santoro per verificare se era possibile ammazzare tale Di Matteo. [...] durante il periodo della latitanza a Milano, mi sono incontrato con Tonino Lemon, con Peppe 'o puzzulano e con Ciro Rigillo. Andai a prenderli all’aeroporto con Mario MIRAGLIA e andammo a casa di Mario. I tre mi dissero che erano di ritorno dalla Spagna sia perché lì dovevano organizzare l'omicidio di Bianco e di Baratto e cioè dei Calascioni, sia perché dalla Spagna stavano organizzano l'importazione dell'hashisc. Io con loro stabilii che sarei entrato anche io in questo affare dell'hashish e gli diedi una mia quota di 150 milioni e loro poi avrebbero fatto i conti dei guadagni fatti. Non ho mai più ricevuto indietro né la somma né i guadagni. Siccome loro non erano riusciti ad iniziare l'importazione dalla Spagna, io dall'Olanda attraverso un tale Johnny titolare di un Coffee Shop nei pressi della stazione feci avere loro 100 kg di afgano nero a 2500 lire il grammo. Loro me lo avrebbero pagato a 3000 lire . Mi diedero soltanto una metà della somma, ma non mi hanno più dato il resto perché fui arrestato."
Marco Conte, nel 2003 dichiarò che: "Ciro Rigillo, tra il 1995 e il 1996 era affiliato al clan camorristico capeggiato da Paolo Sorprendente"; nel 2000 sarebbero stati affiliati al clan Sorprendente: "Paolo Sorprendente come capo clan, Ciro Rigillo, Umberto Rigillo, Salvatore Verdile, Giuseppe Sarnelli, Salvatore Sarnelli, Giovanni Mancinelli, Donato De Vita, i fratelli Giovanni e Angelo Palladini, Maurizio detto stella, Dario Esposito, i fratelli Calone e altri".
Ciro Calone, già affiliato ai Sorrentino, dichiarò nel novembre 2003 che tra i componenti del clan Sorprendente c'erano: "il Rigillo, il Verdile, tale Peppe, fratello di Salvatore, ucciso ad Agnano, Maurizio Troiano e Giovanni Palladino, poi ucciso [...] Preposti alla raccolta del danaro per il clan Sorprendente erano il Verdile e il Rigillo".
Mario Toller, nel novembre 2008, ha dichiarato di conoscere Ciro Cicciotto Rigillo, in quanto fratello di Umberto a sua volta marito di Pina la rossa. Il Rigillo possedeva a Nisida il ristorante Il Sombrero, dove il Toller venne "prelevato", presumibilmente nel 2002, da appartenenti della sua cosca, Luigi Alletta, Francesco 'o cadavere Sabatino e anche l'ora defunto Salvatore Zito, nipote di Massimiliano Esposito, per chiedergli "chiarimenti" a proposito di un furto di anabolizzanti avvenuto a casa di Pina la rossa. I fratelli Rigillo, erano stati legati al clan D'Ausilio in particolare proprio a Mimì D'Ausilio e successivamente passati ai Rossi-Sorprendente, retto da Bruno 'o corvo Rossi e da Rodolfo 'o gemello Zingo; avrebbero fatto da prestanome di attività commerciali e reimpiego di denaro di provenienza illecita.
La relazione tra Renato Grasso e Ciro Rigillo é utile al primo per aumentare il carisma dell'organizzazione presso personaggi come Nunzio Scarpa e il Padovani.
A fianco del Rigillo troviamo Armando Esposito, considerato dagli investigatori contiguo alla camorra, in particolare ai Ranucci. Agisce da mediatore nell'affare con Nunzio Scarpa.
Fonte: SOS Impresa
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