Hermes: Antonio Padovani

Dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP nell'ambito dell'operazione Hermes: la figura di Antonio Antonino Padovani

Gli investigatori sono sicuri di aver raccolto elementi tali da provare che il Padovani abbia investito consistenti capitali in società riconducibili a Grasso o comunque strumentali alla acquisizione di Sale Bingo in cui Grasso avrebbe poi provveduto ad installare le sue macchine, e che partecipi alla gestione delle società Emozioni srl, Word Like srl e Figli delle Stelle tre srl per mezzo di Loriana Polizzi. Viene considerato l'omologo di Renato Grasso.

Si indicano i suoi trascorsi considerati illuminanti all'interno della vicenda corrente.

Nel procedimento penale 648/05 (Potenza) in cui é stato coinvolto Vittorio Emanuele di Savoia e appartenenti a organizzazioni mafiose, tra cui Rocco Migliardi, legato alla mafia catanese, il Padovani viene indicato come in grado di influenzare le decisioni di Francesco Tarantino dell'Amministrazione dei Monopoli di Stato di Messina.

Nel procedimento penale 2137/2000 (Catania) il Padovani viene indicato, assieme al fratello germano Vincenzo, come contiguo a esponenti della criminalità organizzata catanese quali: Francesco Crisafi, Domenico Garufi, Vincenzo Garufi, Alfonso Buonaurio, Giuseppe Smecca, Giuseppe Interdonato, Pasquale Arizzi, Mario La Mastra, Carmelo Cutrona, alcuni dei quali ai vertici della famiglia catanese "Cosa Nostra Etnea". In particolare si notava che il 13 maggio 2004, il Padovani partecipava con il fratello Carmelo al matrimonio del narcotrafficante Massimiliano Pafumi. Si fa notare che il padre della sposa, Antonino Trombino, sarebbe riconducibile ai Pillera–Cappello–Miano.

Il Padovani é stato arrestato in data 07 dicembre 2000 assieme a Roberto Vacante, genero di Salvatore Coluccio Santapaola (cugino di Benedetto Nitto Santapaola), per associazione per delinquere di tipo mafioso ed altro.

Nel procedimento penale nr. 2844/00 (Catania), il Padovani é denunciato per associazione mafiosa, gioco d'azzardo e frode informatica in concorso, in particolare, con il clan siracusano degli Urso-Bottaro, degli Aparo e quello di Antonino Trigila.

Infine, é stato raggiunto da un ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Caltanissetta il 7 gennaio 2009. In questo caso il Gip sottolinea la contiguità dell'indagato ai Santapaola di Catania ed il patto tra il Padovani e i Madonia, finalizzato all'apertura di numerose sale scommesse tra Gela e Niscemi che avrebbe assunto Marco Barbieri quale responsabile dell'area siciliana, genero di Giuseppe Piddu Madonia.

Fonte: SOS Impresa

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