Società civile mette a disposizione l'ordinanza d'archiviazione del Gip di Caltanissetta per le stragi Falcone e Borsellino nei confronti degli indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri.
Si tratta di un documento risalente al maggio 2002 quando il caso é stato considerato chiuso dal gip Tona. Come si legge nel corriere di quei tempi, il punto fondamentale dell'ordinanza é che il quadro indiziario nei confronti degli indagati s'é dimostrato friabile, e ciò ha imposto l'archiviazione del procedimento.
Origine del procedimento
Nel luglio 1998, il Procuratore della Repubblica di Caltanissetta disponeva l'iscrizione nel registro degli indagati di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri in base ad una serie di risultanze che delineavano una notizia di reato a loro carico quali mandanti delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. La fonte principale di questa iscrizione sarebbero state le dichiarazioni Salvatore Cancemi a proposito di "persone importanti" che avrebbero concorso a decidere l’eliminazione
fisica di Falcone e Borsellino; e a proposito di rapporti gestiti prima Vittorio Mangano e poi da Salvatore Riina con i vertici di Fininvest.
Il PM riteneva inoltre che anche le dichiarazioni di Tullio Cannella e di Gioacchino La Barbera sui contatti di cosa nostra con imprenditori del nord Italia, le dichiarazioni di Gioacchino Pennino ed Angelo Siino chi avrebbe avuto interesse ad eliminare i due magistrati, e gli esiti delle investigazioni della DIA e del Gruppo "Falcone e Borsellino" sui rapporti di Berlusconi e dell'Utri con cosa nostra, conducessero verso l'ipotesi investigativa di un coinvolgimento di Berlusconi e Dell’Utri nei fatti.
Per ragioni di segretezza i due indagati venivano indicati nel nuovo fascicolo aperto dal PM come alfa e beta.
Nel marzo 2001 le esigenze di segretezza sono venute a cadere, e quindi nel resto del documento si citano i due indagati con le loro effettive generalità.
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