Pasquale Di Giovanni, elemento di spicco dei Belforte Mazzacane inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi, é stato arrestato dai carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) di Caserta.
Il Di Giovanni era sfuggito alla cattura nell'ambito dell'operazione Giudizio Finale che ha colpito i Belforte nelle loro attività formalmente legali nel settore dei rifiuti, utilizzate anche al fine di riciclare capitali di provenienza illecita.
Il clan operava nella zona di Marcianise e in altri centri limitrofi sottratti al controllo dei casalesi.
Il Di Giovanni sarebbe stato il "promotore e organizzatore dell'associazione a delinquere nei settori del traffico illecito organizzato dei rifiuti e nel riciclaggio e reimpiego di capitali di illecita provenienza, nonché partecipe nel settore delle estorsioni". Si sarebbe dimostrato che i vertici di gruppi camorristi, come Salvatore Belforte, a capo dei Mazzacane, gestiscano i rifiuti anche per mezzo di società che controllerebbero direttamente.
In questo caso si sarebbe dimostrato che il Di Giovanni avrebbe controllato la SEM, formalmente diretta da Giovanni Buttone, azienda si sarebbe mossa in sinergia con altre società del settore controllate da altri gruppi camorristici al fine di ottenere appalti pubblici, nonostante la mancanza delle necessarie autorizzazioni, contando sull'appoggio di pubblici funzionari.
Fonti: reuters, asca, affari italiani
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