Dalla sentenza di rito abbreviato del processo che, avendo colpito i vertici di cosa nostra é noto col nome di Gotha, e si é concluso con l'udienza del 21 gennaio 2008 presso il tribunale di Palermo. Parte sulle tensioni in cosa nostra tra i corleonesi e gli scappati che minacciavano di portare ad una nuova guerra di mafia.
Il ritorno del passato
Per farsi un idea di cosa ne pensi Antonino Rotolo dell'idea di Salvatore Lo Piccolo di lasciare che gli Inzerillo ritornino in Sicilia basta leggere cosa ha detto, non sapendo di essere intercettato, a Franco Bonura nel 2005: "Noialtri non è che possiamo dormire a sonno pieno perché nel momento che noi ci addormentiamo a sonno pieno può essere pure che non ci risvegliamo più! Picciotti, vedete che non è finito niente, questi i morti li hanno sempre per davanti, ci sono sempre le ricorrenze, si siedono a tavola e manca questo e manca quello, queste cose non le possiamo scordare".
Sono passati più di vent'anni dalla sanguinosa guerra di mafia e gli Inzerillo premono per tornare. Nel dicembre 2004, Rosario Sarino Inzerillo é rientrato, in quanto espulso come indesiderabile dagli USA. Sarino é fratello di Salvatore, che era a capo del mandamento di Passo di Rigano, quando venne ucciso il 10 maggio 1981 per ordine di Totò Riina; di Santo, di cui non si è più trovato il cadavere; di Pietro, assassinato nel New Jersey, il 15 gennaio del 1982. É il terzo Inzerillo a tornare in Italia, dopo Giuseppe, figlio di Santo, e Francesco 'u truttaturi, figlio di Pietro, anche lui espulso come indesiderabile dagli USA.
A Bernardo Provenzano che gli parla di perdono, Rotolo contrappone il fatto che lo stesso Binnu ha aspettato cinquanta anni per vendicarsi di Giovanni Palazzotto, uccidendolo nella piazza del paese.
Giovanni Falcone, parlando degli Inzerillo aveva detto che "l'intrico incredibile delle parentele è tale che si fatica a raccapezzarsi ed è interessante notare che, ad ogni ulteriore generazione, i collegamenti si fanno più stretti a seguito di matrimoni tra cugini ... l'endogamia è scientemente perseguita nel quadro di un apparente recupero dei valori tradizionali, strumentali per rendere maggiormente omogeneo e coeso il gruppo".
Rotolo é stato tra i principali attori della guerra di mafia, considerato vicino a Pippo Calò, e quindi ai capimandamento e boss emergenti fedeli a Riina. Secondo Giuseppe Marchese, Calogero Ganci e Francesco Paolo Anzelmo anche in cosa nostra si pensava che
Nino Rotolo avesse parte nella decisione di eliminare Salvatore Inzerillo.
Sul finire degli anni settanta Salvatore Inzerillo aveva per primo, con gli Spatola, i Gambino e i Di Maggio, organizzato il traffico di droga su larga scala, raffinando in proprio la morfina base, per poi spedire l'eroina in America.
Secondo Riina, era stato avido e egoista. Per questo doveva pagare con la vita assieme a tutti i suoi familiari.
Fonte: SOS Impresa
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