Gotha: Narcosistema

Dalla sentenza di rito abbreviato del processo che, avendo colpito i vertici di cosa nostra é noto col nome di Gotha, e si é concluso con l'udienza del 21 gennaio 2008 presso il tribunale di Palermo. Parte sui nuovi interessi di cosa nostra fuori dalla Sicilia.

Narcosistema

Uno dei temi principali del processo Gotha é la gestione di cosa nostra del traffico di droga sulla rotta Palermo-New York.

Il patto di collaborazione tra le due organizzazioni mafiose risalirebbe addirittura al 1957, quando si ha documentazione di una riunione all'hotel delle Palme di Palermo di boss del calibro di Giuseppe Genco Russo, Joe Bonanno, Lucky Luciano e Gaspare Magaddino.

Nella seconda metà degli anni settanta la mafia siciliana acquista la morfina base in Thailandia, nel "Triangolo d'Oro". I fornitori sono personaggi del calibro di Koh Bak Kin, nato a Singapore, arrestato nel 1976 a Fiumicino con
venti chili di eroina ma tornato in libertà già nel 1980. La morfina viene raffinata da cosa nostra siciliana e spedita negli USA. I soldi vanno in conti nelle banche svizzere.

Alla fine degli anni settanta il patto siculo-newyorkese avrebbe avuto una posizione egemonica a livello mondiale nel commercio di eroina.

I Gambino di Cherry Hill e gli Inzerillo sono i garanti per le cinque famiglie newyorkesi che hanno il monopolio della commercializzazione dell'eroina negli USA e nel Canada. In Sicilia tra i riferimenti spicca il nome di Rosario Spatola, legato agli Inzerillo-Gambino.

A curare l'importazione della materia prima dall'oriente sono personaggi che in precedenza si occupavano del traffico di sigarette, tra cui spiccano i nomi di Antonino Rotolo e Nunzio La Mattina.

Negli anni ottanta é dimostrato il collegamento anche con i cartelli colombiani. Sul finire del 1987 viene sequestrato un carico di quasi 600 chili di cocaina, sul mercantile Big John, destinato ai Madonia di Resuttana.

Per il traffico vengono utilizzati anche legami con le altre mafie, in particolare la camorra napoletana mette a disposizione le sue capacità nella movimentazione delle merci. Alcuni pericolosi soggetti siciliani, come Nicola Milano, Salvatore Savoca, Tommaso e Vincenzo Spataro, Nunzio e Agostino La Mattina, Alfredo e Giuseppe Bono, si trasferiscono a Napoli. Pippo Calò gestisce i contatti con la banda della Magliana a Roma.

Il riciclaggio dei proventi dai traffici é compiuto con la connivenza di personaggi insospettabili residenti in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Toscana.

Il ritorno degli Inzerillo in Italia potrebbe scompaginare gli equilibri, ma i giovani mafiosi, come Nicchi e Mandalà, decidono che vale la pena di correre il rischio.

Fonte: SOS Impresa

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