Le indagini relative a Iblis avevano lo scopo di ricostruire gli interessi della cosa nostra catanese, seguendone gli interessi criminali e le infiltrazioni negli appalti pubblici. La relativa ordinanza di custodia cautelare ha colpito 47 indagati, inclusi pubblici amministratori e imprenditori catanesi, tra Sicilia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
Tra i nomi indicati, spiccano quelli di Fausto Fagone, deputato regionale siciliano dei Popolari Italia Domani; Antonino Sangiorgi, consigliere provinciale catanese dell'UDC; Giuseppe Tomasello, assessore a Palagonia; Francesco Ilardi, imprenditore e assessore a Ramacca. Per Giovanni Cristaudo, deputato regionale siciliano aderente al gruppo misto, è stata rigettata la richiesta di arresto. Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia, sarebbe indagato ma su di lui non è stato richiesto dalla procura alcun provvedimento.
L'avvocato civilista Agatino Santagati è accusato di aver fatto da collegamento tra imprenditori, arrestati Giovanni D’Urso e Rosario Ragusa, e la cosa nostra catanese, arrestati Francesco Marsiglione e Mario Ercolano dei Santapaola, per l'acquisto del parco commerciale La Tenutella.
Obiettivo principale dell'azione sarebbe stata l'attività di Vincenzo Aiello, personaggio di primo piano della famiglia catanese dei Santapaola. Notevole impulso alle indagine sarebbe venuto dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Eugenio Sturiale e Maurizio Avola, killer dei Santapaola che si sarebbe autoaccusato di più di 50 omicidi.
Fonti: repubblica, reuters, adnkronos, sole24ore, corriere, fatto
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