Operazione Old Bridge

Nel febbraio 2009 si é concluso il processo basato sulle risultanze dell'operazione Old Bridge con sedici condanne e otto assoluzioni.

In particolare, queste sono state le condanne:
  • Maurizio Di Fede, 9 anni e 8 mesi;
  • Giovanni De Simone, 8 anni e 6 mesi;
  • Antonio Chiappara, 7 anni e 8 mesi;
  • Nino Di Salvo, 7 anni e 8 mesi;
  • Stefano Marino, 7 anni e 8 mesi;
  • Lorenzo Di Fede, 6 anni e 6 mesi;
  • Giuseppe Brunettini, 6 anni e 2 mesi;
  • Giovanni Adelfio, 6 anni;
  • Francesco Adelfio, 4 anni e 6 mesi;
  • Gaetano Savoca, 4 anni;
  • Tommaso Lo Presti, 3 anni e 3 mesi;
  • Andrea Adamo, 3 anni;
  • Benedetto Graviano, 1 anno e 6 mesi;
  • Cesare Lupo, 1 anno e 6 mesi;
  • Giuseppe Savoca, 1 anno e 6 mesi;
  • Ruggiero D’Ambra, 1 anno
Si leggono sul Corriere alcune informazioni sull'indagine, considerata come una delle più importanti degli ultimi tempi: si é trattato di una operazione congiunta italo-americana coordinata tra FBI e DDA, che aveva come scopo principale quello di colpire la connessione tra cosa nostra italiana e statunitense finalizzata al traffico di droga.

Novanta gli arresti tra Palermo e gli Stati Uniti, due terzi dei quali a New York, gli altri a Palermo. In particolare sono stati colpiti gli Inzerillo-Gambino e le famiglie mafiose siciliane collegate a Bernardo Provenzano e a Salvatore Lo Piccolo.

Tra gli arresti newyorkesi si segnalano quelli di Frank Calì, ritenuto capo dei Gambino, Giovanni Inzerillo, Filippo Casamento, Mario Sferrazza. Nicholas Corozzo, sfuggito in un primo tempo all'arresto, si é costituito in seguito.

Tra i nomi eccellenti sfuggiti all'arresto si segnala quello di Giovanni Nicchi, che già era riuscito a sfuggire all'operazione Gotha.

La famiglia Gambino avrebbe avuto una funzione fondamentale nella struttura identificata dalle indagini, pare che uno dei principali temi trattati sarebbe stato il rientro in Sicilia di alcuni membri della famiglia Inzerillo che, sconfitti dalla guerra di mafia degli anni ottanta avevano avuto salva la vita ma erano stati costretti all'esilio negli Stati Uniti. Sull'altro lato era previsto un accesso più facile, e a buon mercato, da parte della cosa nostra siciliana alla cocaina americana. A gestire il traffico sarebbe stato delegato il boss Nicola Mandalà.

Dalla richiesta del Pubblico Ministero, che ha fatto partire l'operazione, basata sugli atti del procedimento numero 11059/06 R. mod. 21 D.D.A., si legge che era stato chiesto il fermo in quanto indiziati con gravi indizi di colpevolezza di:
  • Francesco Adelfio, nato a Palermo il 24 marzo 1941, ivi residente;
  • Giovanni Adelfio, nato a Palermo il 28 ottobre 1938, ivi residente;
  • Salvatore Adelfio, nato a Palermo il 18 gennaio 1966, ivi residente;
  • Giuseppe Brunettini, nato a Palermo il 22 febbraio 1971, ivi residente;
  • Filippo Casamento, nato a Palermo il 2 gennaio 1926, ivi residente;
  • Antonino Chiappara, nato a Palermo il 10 settembre 1966, ivi residente;
  • Sergio Corallo, nato a Palermo il 29 maggio 1966, ivi residente;
  • Giovanni De Simone, nato a Palermo il 03 agosto 1962, ivi residente;
  • Maurizio Di Fede, nato a Palermo il 03 agosto 1968, ivi residente;
  • Salvatore Emanuele Di Maggio, nato a Palermo il 18 dicembre 1949, residente a Torretta (PA);
  • Nicola Di Salvo, nato a Palermo il 05 luglio 1938, ivi residente;
  • Giovanni Inzerillo, nato a New York il 30 aprile 1972, residente a Palermo;
  • Giovanni Lo Verde, nato a Palermo il 10 agosto 1939, ivi residente;
  • Stefano Marino, nato a Palermo il 18 giugno 1972, ivi residente;
  • Pietro Pipitone, nato a Palermo il 02 gennaio 1954, ivi residente;
  • Gaetano Savoca, nato a Palermo l'11 gennaio 1967, residente a Cesenatico (FC);
  • Vincenzo Savoca, nato a Palermo il 20 maggio 1931, ivi residente.
Altri indagati erano:
  • Andrea Adamo, nato a Palermo il 25 dicembre 1962, ivi residente;
  • Lorenzo Di Fede, nato a Palermo il 10 marzo 1925, ivi residente, in atto detenuto per altro;
  • Calogero Di Gioia, nato a Canicattì (AG) il 23 maggio 1948, ivi residente;
  • Benedetto Graviano, nato a Palermo il 15 luglio 1958 residente a Roma, in atto detenuto per altro;
  • Melchiorre Guglielmini, nato a Palermo il 29 marzo 1959, ivi residente;
  • Tommaso Inzerillo, nato a Palermo il 26 agosto 1949 ivi residente, in atto detenuto per altro;
  • Tommaso Lo Presti, nato a Palermo il 22 ottobre 1975, ivi residente;
  • Carmelo Lupo Cesare, nato a Palermo il 21 maggio 1961, ivi residente;
  • Giovanni Nicchi, nato a Torino il 16 febbraio 1981, residente a Palermo, latitante;
  • Salvatore Parisi, nato a Palermo il 16 febbraio 1954, ivi residente, latitante;
  • Antonino Rotolo, nato a Palermo il 03 gennaio 1946, ivi residente, in atto detenuto per altro;
  • Giuseppe Savoca, nato nel comune di Lampedusa e Linosa (AG) il 10 settembre 1934, residente a Palermo, in atto detenuto per altro;
  • Salvatore Sorrentino, nato a Palermo il 16 gennaio 1965, ivi residente, in atto detenuto.
I suddetti erano indagati per i seguenti reati:

1) Filippo Casamento e Tommaso Inzerillo: omicidio premeditato di Pietro Inzerillo, il cadavere fu rinvenuto il 15 gennaio 1982.

2) Tommaso Inzerillo: omicidio premeditato di Antonino Inzerillo, il cui cadavere non é più stato ritrovato, la denuncia della sua scomparsa risale all'8 febbraio 1982.

3) Salvatore Emanuele Di Maggio, Giovanni Inzerillo, Giovanni Adelfio, Francesco Adelfio, Salvatore Adelfio, Pietro Pipitone, Giovanni Lo Verde, Gaetano Savoca, Giuseppe Brunettini, Giovanni De Simone, Nicola Di Salvo, Salvatore Parisi, Melchiorre Guglielmini, Vincenzo Savoca, Sergio Corallo, Lorenzo Di Fede, Maurizio Di Fede, Stefano Marino, Antonino Chiappara: in concorso con altri, tra cui Bernardo Provenzano, Antonino Rotolo, Francesco Bonura, Salvatore Lo Piccolo, Alessandro Mannino, Vincenzo Marcianò, Vincenzo Brusca, Giuseppe Sansone, Francesco Pastoia (deceduto), Nicola Mandalà, Rosario Inzerillo, Tommaso Inzerillo, Francesco Inzerillo (nato nel 1955) e Francesco Inzerillo (nato nel 1956), per aver fatto parte di cosa nostra o esserne stabilmente inseriti, con le aggravanti di cui all'articolo 416 bis.

4) Tommaso Lo Presti, Melchiorre Guglielmini, Andrea Adamo; Calogero Di Gioia, Antonino Rotolo, Salvatore Sorrentino, Giuseppe Savoca, Nicola Di Salvo, Giovanni Nicchi; Cesare Lupo, Benedetto Graviano; Maurizio Di Fede, Stefano Marino, Antonino Chiappara: per diversi episodi di estorsione

Per ulteriori dettagli vedi negli atti i post relativi al processo Old Bridge.

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