Ugo Martello, 69 anni, detto il professore, é stato arrestato il 23 dicembre nella sua casa in zona Porta Venezia, a Milano.
Il provvedimento segue la condanna in primo grado a 15 anni nel processo Metallica che ha colpito gli Onorato insediati in Lombardia.
Il Martello é considerato elemento di connessione tra le cosche stabilite a Milano e quelle originarie in Sicilia. Dunque una figura simile a quella di Gaetano Fidanzati, recentemente arrestato dopo una lunga latitanza, con cui sarebbe stato in contatto.
L'ordine di custodia cautelare è stato motivato con il pericolo di fuga a cui é stato affiancato il pericolo di reiterazione di reato.
Fonti: repubblica, ansa.
Approfondimenti sulla figura di Ugo Martello su MilanoMafia: tra i compagni di condanna nel processo Metallica si citano Luigi Befana Cicalese, collaboratore di giustizia, ed Emanuele Piazzese, entrambi condannati per omicidio.
Ugo Vittorio Benito Martello, questo il suo nome completo, ha usato nella sua carriera diversi pseudonimi come Eugenio Apicella, Tanino e dottor Filippi. Ha iniziato la sua latitanza nel 1965, quando venne denunciato per concorso in rapina e tentato omicidio e porto d’armi per fatti avvenuti a Palermo. Trasferitosi a Milano, avrebbe operato come anello di congiunzione tra le cosche operanti a Palermo, Milano e l'America, avrebbe gestito il traffico di eroina tra Italia e Stati Uniti a fianco dei Bonanno, Bono e Inzerillo.
Coinvolto in numerose indagini, tra cui con personaggi del calibro di Alfredo e Giuseppe Bono, Tommaso Buscetta, Salvatore Enea, Vittorio Mangano, Federico D'Agata, Luigi Monti, Gaetano Fidanzati, i fratelli Carlo, Antonino, Giuseppe e Gerlando 'u paccarè Alberti (13 aprile del 1981); Rosario Spatola, Giovanni, Giuseppe e Alfonso Gambino, Rosario Inzerillo, Emanuele, Domenico e Antonio Adamita (26 maggio del 1982); di nuovo l'Alberti, Buscetta, Bono, Monti, Virgilio, Gangi e Fidanzati (14 febbraio 1983).
Secondo la corte d'assise d'appello di Palermo, il Martello "è inserito nella famiglia di Bolognetta capeggiata da Giuseppe Bono" (sentenza del 10 dicembre 1990, condanna a 5 anni e 4 mesi per associazione mafiosa).
A fine anni novanta, il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia conferma che Ugo Martello fa parte della famiglia di Bolognetta, e aggiunge che i suoi fratelli Biagio e Mario sarebbero in quella di San Giuseppe Jato. Secondo Mario Di Matteo ci sarebbero anche legami diretti tra il Martello e Giovanni Brusca.
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